Ma… chi sono i nostri maestri? Dalle radici ai rami di un grande albero del Qigong

LEGNO MY

Questo post è dedicato alla nostra… famiglia di Qigong. Ogni volta che pratichiamo insieme, ci colleghiamo ad una stirpe di insegnanti e discepoli la cui origine risale il corso dei millenni. Alla fine dei nostri incontri di Qigong facciamo sempre un saluto “ai maestri” che ci hanno preceduto. Ma chi sono questi maestri? Chi ci ha lasciato questa bellissima eredità alla quale attingiamo ogni volta che ci immergiamo nella meravigliosa profondità del Qigong? Andiamo insieme a cercare le Radici – il Maestro Radice – di quello che è comunemente chiamato il “lignaggio” di appartenenza. Poeticamente parlando, se i maestri sono le radici e il tronco, noi saremmo i rami e le foglie di questo grande albero del Qigong. Siamo anche coloro che tengono accesa la fiamma degli insegnamenti.

Ma cominciamo dall’inizio (che è la fine, in realtà!). Il mio – e quindi il nostro – primo maestro di Qigong è stato Wang Ting Jün (lo vedete nelle foto qui sopra – riconoscete lo studio dove pratichiamo ancora?), che abbiamo quasi tutti conosciuto personalmente e con il quale abbiamo avuto il privilegio e la gioia di apprendere soprattutto la forma Xing Shen Zhuang. Questa serie di dieci esercizi, che Wang ci ha proposto in uno stile particolare che egli stesso aveva rielaborato e raffinato nel corso degli anni (dal 1989 in poi, anno in cui lo conobbi) è di origine taoista e appartiene ad una più ampia famiglia di Qigong chiamata Zhineng Qigong (智能). Lo Zhineng Qigong è frutto di una sapiente e complessa ricerca compiuta dal maestro Pang He Ming,  “ribattezzato” Chi-lel nel … “re-styling” attuato dal maestro Luke Chan. Parti di questa forma aperta di Qigong, tra cui lo Xing Shen Zhuang, risalgono in realtà al XIII secolo.  Lo Xing Shen Zhuang, nello specifico, lavora principalmente sulla colonna e le articolazioni, armonizza il Qi del praticante con quello della Natura, aiutandolo a riportare alla luce capacità latenti della propria psiche.

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Il nostro amato Wang Ting Jün con il suo maestro, Wang Li Ping

Wang ha poi approfondito le sue conoscenze del Qigong con un altro maestro, a lui molto caro, Wang Li Ping, tuttora vivente, nato nel giugno del 1949 nella provincia di Liaoning, nel nordest della Cina (li vedete insieme nella foto qui sopra). Wang Li Ping è il diciottesimo depositario in linea diretta della Scuola della Porta del Drago, corrente o ramo della Completa Realtà. È un maestro stimato in  Cina e in occidente, noto soprattutto per i suoi insegnamenti di Alchimia Interna (Nei Dan) basati sul classico intitolato Il Segreto del Fiore d’Oro di Lü Dongbin.
Il Qigong che facciamo insieme è in parte di derivazione taoista, e risale pertanto a tempi lontanissimi – parliamo di millenni fa! Prima dell’appellativo recente di Qigong,  le pratiche per il mantenimento o l’ottenimento di buona salute, longevità ed armonizzazione con il Tao (o Dao) si chiamavano Daoyin 導引 (letteralmente: Guida e Spingi o Allunga [l’Energia]) o Yang Sheng 養生, ossia Nutrire la Vita, termine che amo molto.

Wang mi confermò in diverse occasioni che gli insegnamenti del suo maestro Wang Li Ping affondano le radici nella diffusissima tradizione Lóng Mén Pài (龙门派), la Scuola della Porta del Drago. Questa tradizione è a sua volta parte del ramo del Nord della Scuola della Completa Realtà (全真派 Quanzhen), che incorpora nella sua matrice taoista anche elementi di Buddhismo Ch’an e di Confucianesimo.

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Tempio Changchün, Wuhan – I sette Immortali e il Maestro Wang Chong Yang

Anche la fondazione della scuola del Lóng Mén Pài risale al tredicesimo secolo, durante la dinastia Jin, nella figura del maestro Chang Chün Zi (長春子: il suo soprannome significa Eterna Primavera; nato nel 1148 e morto il 23 luglio 1227), anche noto con il nome di Qiu Chuji (丘處機). Era a sua volta uno dei sette discepoli originari del leggendario maestro Wang Chong Yang, noti come i “Sette Immortali della Completa Realtà” o anche i “Sette Veri Taoisti della Corrente del Nord”, ognuno dei quali diede origine ad una scuola. Tra di loro c’era anche una donna, come si vede nel dipinto qui sopra, che ritrae i sette discepoli col maestro Wang Chong Yang (Chang Chün Zi è il primo alla sinistra di quest’ultimo). Pensate che il maestro Chang Chün Zi riuscì ad ingraziarsi il temibile Gengis Khan, divenendo presso la sua corte il supervisore di tutti i dignitari a capo delle religioni allora presenti nei territori occupati, compresa gran parte dell’attuale Cina, e fu anche grazie a lui che molto della meravigliosa cultura tradizionale cinese non venne cancellata dalla memoria dell’umanità. Chang Chün Zi viaggiò in lungo e in largo attraverso la Cina, giungendo fino in Tibet insieme a Gengis Khan; per questo vi sono anche tracce di tantrismo e lamaismo tibetano nei suoi insegnamenti.

Se ancora non vi siete persi con tutti questi nomi cinesi – peggio di un romanzo russo! – vi premierò… aggiungendone altri. Perché finora abbiamo solo toccato il tronco ed uno dei rami della tradizione che sta all’origine del nostro Qigong.

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Un mio disegno che ho offerto come omaggio al mio amico e maestro Wang Ting Jün…

Senza dubbio avete tutti negli occhi quei meravigliosi dipinti cinesi, nei quali alte montagne che si perdono nelle nebbie lasciano intravedere vallate misteriose e minuscole figure umane che sembrano formiche nell’immensità del paesaggio. Ebbene, le radici del nostro albero del Qigong affondano nel cuore della Cina, dimora di eremiti, saggi e sciamani da millenni prima della nostra era. Il vaso qui sotto raffigura proprio uno di questi sciamani!

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Vaso Neolitico (circa 7000 a.C.) che raffigura probabilmente una pratica simile all’attuale Qigong !

Attorniati da foreste, cascate e vallate nascoste dalla bruma, i primi taoisti fuggivano dal mondo (pensate un po’: già allora! Cosa direbbero oggi?) per rifugiarsi in caverne e piccoli eremitaggi fatti di legno e pietra. Fu sempre in questo paesaggio senza tempo che il leggendario Laozi consegnò al guardiano Yin Xi il testo più venerato del taoismo, il Dao De Jing. Questo accadde nel sesto secolo (alcuni dicono nel quarto secolo) prima della nostra era: Laozi era dunque il depositario di un’eredità ancora più antica!
Anche il lignaggio Quanzhen, al quale apparteneva il maestro-radice Chang Chün Zi, risale molto più addietro, poiché il maestro suo e della sua condiscepola, nonché degli altri cinque condiscepoli, il sopra citato Wang Chong Yang, era giàil Quinto Patriarca del lignaggio stesso, il quale risale direttamente a Laozi.
Insomma, in poche parole, quando facciamo l’inchino finale dopo la pratica, questo nostro saluto si estende fino a Laozi e forse anche ad una misteriosa progenie di uomini, donne, sciamani e sciamane (Wu) prima di lui… Non è meraviglioso e commovente?

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